I'll be waiting

Birthday Gift...

“Gerard,svegliati!Non ricordi che giorno è oggi?!” era la terza volta che lo ripeteva, mi aveva svegliato con delicatezza e poi aveva iniziato a ripetere la stessa cosa.“Porca puttana Mikey, te ne vai a fanculo!? E’ presto …Ho sonno” farfugliai non prestando molta attenzione alla cordialità delle parole. Sbadigliai, ma proprio in quell’istante un cuscino mi venne lanciato in faccia dal mio non più tanto cortese fratello. “Cazzo,alzati!” ricominciò. Aprii gli occhi per trovarmi la figura esile e incazzata di Mikey davanti che vedendo i miei occhi finalmente aperti finì per sorridere. “Sai che giorno è oggi Gerard?” chiese ostentando il sorriso. “Ma…scusa tu mi svegli per una cosa del genere? Lo sai che ieri sono andato a dormire alle 4 del mattino per finire gli ultimi bozzetti di ‘The Breakfast Monkey’? Mercoledì,a New York, mi tocca introdurre tutta la storia a Mayer!”mi lamentai “Santa merda ma l’hai davvero scordato!?” mio fratello mi fissava incredulo. “Ommiodio! Non sarà già Mercoledì vero?” improvvisamente spaventato mi tirai su a sedere di scatto fissando interrogativo mio fratello che di tutta risposta fece una risata “Ma no, è Lunedì!” Mi ridistesi sbuffando “Tante grazie Mikey…Allora lo sapevo” mormorai. “Si ma sai che succede oggi!?” disse sorridendomi di nuovo entusiasta “Se stai tentando di farmi avere un crollo nervoso,Michael, ti assicuro che ci sei molto vicino” minacciai “Ma Gee!Non puoi averlo scordato!” “Cristo! Mikey! Come fai a pretendere che sappia che cosa succede oggi!? Ricordo a malapena cosa è successo ieri in questo momento!Lasciami dormire.” sbottai chiudendo gli occhi nuovamente. “Ok…forse questo ti farà tornare la memoria!” annunciò e poi iniziò a cantare “Happy birthday to you!Happy birthday to you! Happy birthday caro Gerard! Happy birthday to you!” Mi alzai ancora buttando le coperte alla rinfusa “Cosa? E’ il mio compleanno?” chiesi sconvolto. Feci un veloce calcolo.Il dodici Aprile, Mercoledì, sarei stato nell’ufficio di Mayer per strappargli un fottuto contratto per il mio fumetto, quindi…Si, era il mio dannato compleanno. Lunedì,nove aprile. Mikey si prese beffe dell’espressione della mia faccia mentre la realizzazione mi investiva: avevo dimenticato il mio compleanno!
“Allora, stupido fratello, datti una ripulita e vestiti! Ti ho preso un regalo e per di più ti porto a fare un giro oggi!”
Fissai Mikey che ancora sorrideva, scossi la testa. “Non era necessario un regalo! E poi non ho voglia d’uscire. Domani devo ripartire per New York,voglio riposarmi” Mikey spalancò occhi e bocca “Ma di che diamine stai blaterando?! Adesso snobbi il caro e vecchio Jersey?! Anzi,snobbi me?!” chiese offeso “Ma smettila! Lo sai che ti voglio bene!” affermai e Mikey mi abbracciò “Ok, allora ecco il tuo regalo!” dicendolo prese qualcosa dalla sacca a tracolla che solo in quell’istante notai. “Chiudi gli occhi!” eseguii ridacchiando. “Apri!” e così un set da 60 pastelli nuovo di zecca si presentò davanti ai miei occhi “Oh,Mikes! Grazie! Sono stupendi!” lo abbracciai di nuovo, stringedo forte il suo corpo troppo magro,sembrava quasi che lo potessi spezzare vista la mia stazza. Ero contento davvero per quel regalo. “Adesso, usciremo. Non pensavo che sarei dovuto essere io a farlo…Ma ti porterò a Liberty Avenue. E non provare a rifiutare l’offerta perché come eterosessuale attualmente single rischio molto ad accompagnartici!” Aggiunse l’ultima parte quando vide la mia faccia. “Non voglio andare a Liberty Avenue!” battibeccai immediatamente “Ma è il quartiere gay per eccellenza in New Jersey! Ho pensato che finalmente potresti rimetterti in ballo per i tuoi 24 anni! E’ un anno che sei single oramai” rispose Mikey. “E mi va fin troppo bene così!” “No che non va bene! Passi le tue serate ad ubriacarti Gerard! Devi superare la fine della tua relazione con Kyle,cazzo!” scossi la testa con vigore “Non pronunciare quel fottutissimo nome.” Quando ami realmente una persona e questa ti tradisce spudoratamente…La ferita è profonda e per rimarginarla occorre tempo. Per il mio carattere, ne occorre davvero molto. Mikey sembrò percepire perfettamente quanto le sue parole mi avevano scottato e decise di darmi un’amichevole e sbrigativa pacca sulla spalla. “Va bene. Niente Liberty Avenue. Ma comunque usciamo” lo concessi “Ok…E cercherò di non scordarmi più il mio compleanno!”
Quando mi vestii e scesi al piano di sotto un coro di “Buon Compleanno!” mi accolse e scoprii che l’unico che si era dimenticato del mio compleanno ero effettivamente io. Papà mi abbracciò senza troppi complimenti e mi diede il suo regalo. “’The number of the beast’!?Oh cazzo papà era l’unico degli Iron Maiden che mi mancava, ho finito la loro discografia così! Grazie!” lui sorrise soddisfatto,annuendo. Nonna mi strinse le guance e quasi con le lacrime agli occhi mi passò una scatolina di velluto blu scuro. Slegai il fiocco nero che teneva legati i due lembi e la scatolina si aprì rivelando un ciondolo a forma di chiave di violino, d’argento. “Apparteneva a tua madre” rimasi incantato. Era della mamma. Insidiose fottute lacrime…poche ma comunque onnipresenti ogni qualvolta che in un importante giorno la sua assenza veniva ricordata. Nonna me lo legò al collo felice mentre io tentavo di fare l’uomo smettendo di piangere. Osservai Mikey per un po’. Non sembrava dispiaciuto o geloso che qualcosa che apparteneva alla mamma, che la nonna conservava, fosse diventato mio. Anzi, tutto allegro mi trascinò fuori e io non dissi una parola a riguardo. “Allora,dove si va?!” chiese quando ci trovammo in macchina. “Beh sai…se l’offerta è ancora valida…uhm io…si insomma andiamo ad un bar o qualche club di Liberty Avenue?” chiesi e mio fratello mi sorrise indemoniato. “Perfetto!” esultò mettendo in moto. “E’ assurdo che tu ti faccia zero problemi ad accompagnarmi sai?” dissi quando arrivammo al primo semaforo. “Credi che mi rimorchieranno?” chiese intimidito. Risi “Può succedere” “Oh cazzo, ma non si vede che non sono gay?” risi ancora di più “Certe volte sei forte Mikey! ...Che ingenuo...Se qualcuno ci prova digli che sei felicemente fidanzato!Di solito funziona!” “Bene così non mi prenderanno solo per un frocio ma meglio per un frocio accasato!” mormorò. Gli diedi un colpo col braccio “Sei l’unica persona che può dire quella parola in mia presenza senza ricevere una testata!” sghignazzò. “Lo sai che lo dico in senso bonario! Comunque cambio di programma, io aspetterò in macchina con i Green day!” decise svoltando l’angolo e accendendo lo stereo . Sussultai “Cosa?!Non se ne parla! Ho bisogno del supporto morale,lo sai! E poi è un uscita per il mio compleanno questa,quindi non si discute!” mi guardò preoccupato per poi acconsentire. “Ho sempre idee grandiose io…” sussurrò a se stesso.
Il ‘Jersey’s rainbow rose’, famoso pub della Liberty Avenue, quella sera era abbastanza gremito per un Lunedì. C’erano molti ragazzi intenti a pomiciare, altri parlavano soltanto,c’era chi scherzava sorseggiando un drink, quelli seduti ai tavolini, quelli al biliardo, quelli che ballavano, quelli che si strusciavano contro un palo a ritmo di musica con non tanti vestiti addosso… Mikey si prese un drink per poi precipitarsi a sedere, o meglio nascondersi, nell’angolo meno affollato del locale,dove due piccoli divanetti fucsia occupavano lo spazio. “Tu inizia a guardarti in giro,se trovi qualcuno e ti serve una mano, mi trovi qui!” promise. Iniziai a scrutare quelli che stavano ballando. Nessuno di loro era granché carino. Passai a quelli seduti ai tavolini e niente di interessante, osservai i giocatori di biliardo con noia quasi per poi far naufragare la mia ultima speranza anche al bar dove non c’era nessuno che avesse catturato nemmeno minimamente la mia attenzione. Sospirai prendendomi da bere. Non è che non trovavo un ragazzo perchè ero molto esigente in quanto a bellezza fisica, semplicemente sono sempre stato attratto da quei tipi che anche se non sono l’esempio di bellezza per antonomasia hanno un particolare, qualcosa di unico, che mi colpisce…
Desolato, tornai da Mikey ma appena i divani furono nuovamente nel mio campo visivo, scoprii che mio fratello non era più solo. Stava parl ando conun ragazzo. Lì per lì pensai di correre a salvarlo da una possibile imbarazzante situazione, ma osservando meglio, il tono della loro discussione pareva non altro che amichevole. Inoltre il ragazzo in questione era dannatamente bello. Non così alto, magro, capelli castano scuri con un ciuffo che cadeva su un occhio, ribelle. Matita nera, jeans strappati, una maglietta blu dei Nirvana. Occhioni verdi con sfumature ambrate, stupendi. Un piercing al naso.
Fu lui ad accorgersi della mia presenza. Mi sorrise radioso “Hey” Mikey si voltò mentre io rispondevo “Ciao” sorridendogli. “Ah,Gerard…Eccoti qua!Ti presento Frank! Frank, questo è mio fratello Gerard!” ci stringemmo la mano e poi Mikey spiegò che si erano appena conosciuti e che aveva tranquillamente raccontato a Frank che lui non era gay,che aveva accompagnato solo me, colui in cerca di una relazione. Arrossii violentemente mentre Mikey puntualizzava gli ultimi particolari “Bene, io mi fumo una sigaretta sul retro!” concluse facendomi l’occhiolino e scomparendo. Frank rimase a fissarmi sorridente “Beh siediti” disse infine. Era bellissimo. Rimasi incantato all’istante da ogni suo aspetto. “Sei tu il maggiore giusto?” domandò e mi ci vollero alcuni secondi per recepirlo “Oh si, sono tre anni più grande” annuì “Quindi hai 24 anni?” Mikey l’aveva informato della sua età perciò fece subito i conti. “Li compio oggi!” sorpreso mi fece gli auguri “Grazie…tu invece?Quanti anni hai?” storse il naso “Quanti me ne daresti?” lo osservai bene con la scusa di dargli un’età “Uhm facciamo 20?” scoppiò a ridere e la sua risata fragorosa mi fece sorridere a mia volta “Beccato!Ancora da compiere però” confessò. Si,si vedeva che era poco più che un ragazzino ma ciò non toglieva nulla al suo fascino. “In che giorno sei nato?” fece uno strano sorrisino risoluto “Il 31 Ottobre” “Non ci posso credere!Ad Halloween!” annuì ostentando il sorrisino compiaciuto. “Insomma…vai al college?” annuì di nuovo “Frequento la Rutgers. Sto seguendo il corso di psicologia” mi guardò dritto negli occhi mentre lo diceva. Mi fece rabbrividire,rimasi come un ebete e balbettai “Fantastico” lo so, banale…Ma dopo che i suoi occhi mi avevano fissato così a lungo avevo avvertito il mio cuore accelerare il battito. “Cosa mi dici di te?” abbassai lo sguardo impunemente “Ehm…mi sono laureato alla Visual Art di New York, nel corso da fumettista. Adesso sto cercando di entrare alla Cartoon Network con un cartone tutto mio” la notizia lo entusiasmò molto-anche lui era un nerd di fumetti come me- e mi fece mille domande a riguardo.

E dopo quindici minuti a blaterare di ‘The Breakfast Monkey” presi finalmente in mano la situazione “Sei single?” puntò i suoi occhioni nei miei “Si…ma stufo di esserlo” sorrisi “A chi lo dici” nemmeno mi fece finire la frase che mi propose “Vuoi ballare?” tempestivo risposi “Certo!” Mi sorrise compiaciuto alzandosi, mi prese per mano tirandomi su. Camminammo con le mani unite fino alla pista da ballo, iniziò la canzone “Home” di Michael Bublè e lui mi cinse gentilmente i fianchi per far si che ci muovessimo in sintonia. Era musica troppo lenta per i miei gusti ma con Frank davanti a me non sembrai quasi accorgermene. Guardarlo dritto negli occhi toglieva il fiato, era assurdo. Finalmente iniziò una di quelle canzoni commerciali movimentate e ci potemmo scatenare ballando più veloce. “Balli bene!” mi disse e mi sentii arrossire “Anche tu!” . Si sporse leggermente per darmi un bacio sulla guancia, ridacchiai al gesto continuando a flirtare con lui. Iniziammo a strusciarci l’uno contro l’altro,letteralmente. Finchè non avvertii le sue mani iniziare a palpeggiarmi il culo. D’istinto sussultai ...ma per la sorpresa, era audace! E io non me l’aspettavo. Lo strinsi di più a me per creare ancora più frizione e desiderio. Ci riuscii. Frank iniziò a baciarmi il collo senza tante altre moine, a leccarmelo, a mordicchiarlo e ciò gli permise di rendermi ansimante come una puttana. Rimasi colpito di quella situazione, rimasi colpito da me stesso. Era tempo che non mi ricapitava di vivere di queste scene, che poi mi ero ripromesso di evitare…Cioè il diventare così intimo con un ragazzo in una sola sera. Ma le mie regole se ne andarono beatamente a farsi fottere,era gentile,bello ed era intelligente. Finalmente le nostre labbra si incontrarono. Fu un bacio magico,molto passionale…“Vuoi continuare…in un posto più privato?” la sua voce bassa mi sussurrò in un orecchio mandandomi i brividi. Sussurrai a mia volta cercando di essere sensuale, per rispondergli “Sono con la macchina di Mikey…e casa mia è offlimits,ci sono mio padre e mia nonna” annuì “Non preoccuparti,andiamo a casa mia,vivo da solo, ma tuo fratello ci deve dare uno strappo.”
Quando arrivammo davanti al palazzo nel quale c’era il loft di Frank, Mikey ci augurò buon divertimento ammiccando mentre scendevamo dalla macchina, cosa che fece sghignazzare Frankie. Prendendo l’ascensore per il loft io e lui non cercammo nemmeno minimamente di resistere alla tentazione e ci baciammo con foga per tutto il tragitto. “Mi piaci da impazzire” mormorò mentre continuava a baciarmi la mascella, avrei voluto rispondere qualcosa ma proprio allora le porte dell’ascensore si aprirono rivelando che eravamo arrivati al settimo piano.
Quando aprì la porta un piccolo loft ben arredato e pulito mi ospitò. “Ecco il mio buco!” annunciò tenendomi per mano. “Come sei ordinato!” osservai e lui inarcò le sopracciglia “Questo è perchè ogni domenica mi impongo di ripulire il casino che combino il resto della settimana, sei fortunato perchè oggi è Lunedì!” mi confessò facendomi ridere, poi il mio sguardo si posò sulla chitarra appoggiata alla parete difronte “Suoni?” “Da quando avevo dieci anni” Il silenzio cadde per qualche istante finchè non decisi di togliermi la giacca “Ah,si dalla pure a me!” gliela passai e lui la appese all’attaccapanni nero nell’entrata. Diedi qualche altra occhiata in giro,notando che possedeva molti libri. Poi due braccia mi cinsero la vita dal retro,cullandomi. Mi voltai per trovare il suo viso a pochi centimetri dal mio,lo baciai dolcemente e lui mi accarezzò il viso e quando ci staccammo, mi sorrise “Stai sotto o sopra?” chiese e tanto bastò a farmi eccitare. “Sto dove tu voglia che io stia” fece una risatina “Bene allora…Scopami” sussurrò. La mia erezione era ormai evidente e alquanto dolorosa da sopportare. Lui non stava tanto meglio ed infatti mi portò subito nella sua camera. Il baciò si rianimò violento e i nostri vestiti furono strappati via in men che non si dica, mi ritrovai senza avere tanta cognizione di come sul suo letto comodo, sopra di lui, a penetrarlo. Contrasse il viso in una smorfia di fastidio e di dolore “Aspetta un secondo” gemette. Ascoltai il suo consiglio rimproverandomi per la poca delicatezza. Mi fermai per un buon minuto.
“Posso… muovermi ora?” sorrise “Si” la smorfia era già sparita dal suo viso. Mi spinsi dentro di lui, per poi tornare indietro. L’azione si ripeté un paio di volte finchè lui non iniziò a gemere “Uh..puoi aumentare il passo adesso” mi disse. Annuii e cominciai a dare ogni spinta con più velocità. Trovata finalmente la posizione e il ritmo ideale per l’unione dei nostri corpi entrambi iniziammo a sospirare e gemere di continuo. Quando decisi poi di andare più a fondo entrai in quella parte di lui che lo fece tremare completamente, il suo corpo si contrasse in uno spasmo pieno di piacere “Oh cazzo, proprio lì…Non fermarti,Gerard” sentire la sua voce gutturale e piena di libidine pronunciare quelle parole e poi il mio nome mi mandarono direttamente in un altro pianeta. Riuscii a toccarlo in contemporanea alle mie spinte. Venimmo poco dopo, insieme,io dentro di lui e lui nella mia mano, con gemiti degni di un porno. Finii di cavalcare il mio orgasmo e ancora in estasi uscii da lui per poi collassargli addosso. Eravamo sudati e l’odore del sesso ci aveva avvolto. “E’ stato…favoloso” disse cercando di far tornare regolare il respiro. Sorrisi e annuii per poi baciarlo. “Buon compleanno,angelo” mi disse dolcemente accarezzandomi i capelli. Mi strinsi al suo corpo tirando su le lenzuola per coprirci. “Grazie…non lo scorderò facilmente questo compleanno!” risi e lui mi fissò con aria preoccupata “Non è stata solo una scopata giusto? Voglio dire…ci possiamo rivedere e frequentarci e-“ “Domani parto per New York, vivo lì Frank” vidi chiaramente i suoi occhi perdere entusiasmo e si staccò da me “Ma…” quando vide che dovevo aggiungere qualcosa si riaccucciò al mio corpo “Ma?” mi incalzò. “Ma…possiamo continuare a vederci ogni volta che torno” mi annuì anche se era molto spaesato. “Pensavo che stessi cercando un ragazzo” mormorò. “Infatti è così!...Voglio dire...” E iniziai a blaterare ”torno quasi tutte le settimane per il weekend. E se neanche stavolta 'The Breakfast Monkey' non viene preso credo che potrei trasferirmi di nuovo in Jersey subito, ma il mio futuro in questo momento è tutto una supposizione. Però io ci proverei a stare con te....Cristo, forse ora ti sentirai ingannato e preso in giro...perchè lo so che insomma ci dobbiamo ancora conoscere bene e non so se avrebbe senso farlo una volta alla settimana ma il punto è che tu-“ “Va bene” rispose . “Cosa?” “Va bene, ti aspetto ogni weekend” “Davvero?” mi sorrise di risposta e io lo baciai “Frank...Sei tu l’angelo…”