Extreme Behaviour

Starless Night

Non ricordo i dettagli di questo lungo arco di tempo passato con il nostro cantante, so solo che due bottiglie non sono bastate per placare la nostra sete interiore, quella sete così forte che ti spinge ad isolare tutto.
Lui era disinibito,come suo solito, ma aveva una morbosa voglia di parlare della sua vita privata come se stesse raccontando la sua vita ad un giornalista, di rivelare ogni singolo dettaglio che lo ha ferito nella storia che ha costruito e che continua a portare avanti con lei.
Matt sembra aver sopportato tutto per lei, senza dire niente, nascondendo il suo orgoglio senza nemmeno cercare di dimenticare tutto ciò che è accaduto.
Non è una vera e propria pausa, ma conosco i sentimenti che prova, che cercano di farlo sprofondare nell’abisso nero e senza fondo della depressione.
Lei, invece, si diverte cercando di ignorare i sentimenti e la mancanza che sente di lui che è talmente forte che la lacera.

Il muro rovinato e scrostato dall’acqua e i bidoni della raccolta del vetro sono il mio rifugio mentre continuo a perdermi ad osservare le ombre invisibili delle cose nel buio della notte.
La porta sbatte e qualcuno cammina, i tacchi cozzano contro l'asfalto e nel silenzio della notte posso udire chiaramente il tessuto strusciare contro la parete... Sbuffa sonoramente e credendo di esser sola, raccimola qualche parola sconnessa dal suo cervello senza però essere capace di costruire una frase sensata.
Osservo il viso della persona che mi sta di fronte, sono troppo sbronzo per riconoscere un un viso familiare...
Mi guarda apertamente in volto, e io lascio che le mie labbra si pieghino verso l’alto senza nemmeno sapere il motivo, notando il mio sorriso mi guarda male come se mettere una maschera potesse proteggerla.
“Strano trovarti qui sai. Di solito sei sempre a sbronzarti fino a che gli altri non devono portarti sul bus e metterti a letto perché non ricordi nemmeno il tuo nome“
Mentre parla non riesco a staccare gli occhi dalle sue labbra color prugna che scintillano sotto la luce artificiale e bianca di un lampione.

Non sapevo che si mettesse a spiarmi, di solito sono io quello che non allontana lo sguardo quando lei è attorno a me. Evidentemente le cose non sono come sembrano.
Cammino verso di lei cercando disperatamente di sembrare sobrio e di mantenere l’equilibrio ma è talmente arduo che lascio il ferreo controllo che ho sul mio corpo per concentrarmi interamente su di lei.
Quando sono ad un passo di distanza, si rimette eretta osservandomi così fisso che quasi mi avrebbe smosso dal mio compito,e con durezza mi domanda “Che vuoi?”
“Che voglio? ”, gli alito sul viso dopo aver eliminato la distanza che ci separa.
“Sì, che vuoi Synyster Gates?”, mi fronteggia lei non cedendo alla tentazione e tenendo lo sguardo basso ma deciso quasi come se stesse in guardia.
“Non saprei ”, dico ingenuo abbassando il tono di voce per farlo suonare ancora più irresistibile.

Everything's obvious
The way you put your hand on me
The way you talk so easily
The way your lips are glistening
Well, I'm listening.


Aspetto ancora per dire l'ovvio, voglio te, e mi scosto leggermente dalla bocca per puntare collo, quasi indeciso sul da farsi.
La inchiodo al muro, mani alzate sopra la testa contro la calce fredda del muro che si sgretola al mio tocco e solletica le mie nocche.
Poggio le labbra sul suo collo, succhiando nervoso, mordendo la sua pelle delicata e morbida con tanta violenza e determinazione da cancellare tutto il resto intorno a me.
Il respiro accelera, lei cerca di non farmelo notare celando quella reazione naturale che sente come una debolezza in questo momento e con un violento spintone mi spinge via da lei in modo che ogni contatto fisico tra di noi sia eliminato.
Mi allontano ulteriormente, sono a qualche passo di distanza da lei, freddo abbasso le ciglia e sposto lo sguardo sulla mia opera d'arte; la pelle ha raggiunto una sfumatura di rosso che non le avevo mai visto.
Ghigno soddisfatto prima di guardarla in volto a sua volta imporporato più che mai, per poi guardarla, senza sentimento nei suoi splendidi profondi occhi turchesi e depositare un bacio su quelle labbra d'angelo, che ora si sta mordendo quasi fino a far sanguinare.
Si sente indegna per quello è successo, sente la paura per quello che dovrà affrontare.
Questo è tutto ciò che mi spinge a continuare questo giochetto infimo.

You get around
You want me
You come around
You need me
This time around
I won't be back at all


Le do le spalle, le lascio ancora qualche secondo e quando, finalmente sento rimbombare il suo passo leggero che si avvicina a me, corro via lasciandola di nuovo sola.
Si è fermata di nuovo, è facile intuire i suoi movimenti quando indossa i tacchi ma non le parole che le frullano in testa.
“Sei uno stronzo e pure ubriaco. Prova ad avvicinarti di nuovo a me e vedrai”, sibila tra i denti mentre di nuovo rientro dentro al caldo sconfortante del locale.
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The song i quoted is 'Maybe Misery' by Quietdrive.